Troi dal partiğhan

Il sottogruppo del M. Frascola (gruppo Caserine-Cornaget o delle Pregoiane) è una successione di scaglie tettoniche embricate, caratteristica comune alle Prealpi Carniche.

Si tratta di strati rocciosi sovrapposti immersi verso NNO che mostrano all'opposto punto cardinale pareti a reggipoggio. Nel lato a franapoggio le lastronate formano una specie di enorme scalinata (vedi schizzo)...

...nella quale le pedate sono dette localmente stavai e sono variamente colonizzate da vegetazione; le alzate dei gradini sono costituite da pareti rocciose a volte strapiombanti a volte meno e queste incise anche da canalini e più articolate: proprio sfruttando queste debolezze sale alla cima il Troi dal partiğhan.

Osserviamo la zona da sud: il percorso del Troi dal partiğhan si svolge aldilà della linea di cresta segnata dalla linea rossa.

La Val Curta, lo dice il nome, è breve e incassata; il canalone che ne occupa il fondo termina contro i dirupi del Ciùculòn dai Alač (Cocuzzolone dei mughi); qui il canalone diventa un erto camino con numerose strozzature per massi incastrati.

Sempre in questo punto la Val Curta riceve in destra orografica, l'acqua che scorre tra le rocce del Ciùculòn dai Alač e i stavai del Ciùcul dal Cuèl Flurît producendosi in tanti salti quanti sono gli stavai; alla sommità di questo torrente c'è la Forčha dal Cuèl Flurît.

Dopo lo sfondamento da parte degli alleati della linea di Cassino le formazioni partigiane del nord Italia decisero di passare all'offensiva liberando alcune zone che furono dichiarate repubbliche partigiane: in Val d'Ossola, in Val d'Aosta, nell'Oltrepò pavese, nell'entroterra ligure (Torriglia), in Emilia (Montefiorino), in Umbria (Leonessa, Cascia), nel Cansiglio, e in Carnia. La zona libera della Carnia, comprendente anche la Val Meduna venne istituita nel luglio 1944; nello stesso periodo arrivarono in Friuli i cosacchi a cui Hitler aveva promesso la regione; i cosacchi si scontrarono subito coi partigiani e furono protagonisti della grande offensiva iniziata il 2 ottobre in Carnia che spinse i partigiani (circa 6000 uomini) a rifugiarsi in Val Meduna, dove furono nuovamente attaccati il 27 novembre con grandi rastrellamenti durati fino al 15 dicembre. Il comando partigiano con il delegato inglese e la radio fuggirono risalendo il Meduna. I partigiani feriti o ammalati furono nascosti, con l'aiuto della popolazione negli antri della Val Curta che divenne così un vero e proprio ospedale all'aperto (note tratte da: Federico Tacoli, Io c'ero e adesso racconto : ricordi di un partigiano in Friuli '43-'45, FUL. L., Udine, 2004; http://www.carnialibera1944.it).

Questi fatti rimasero nella memoria della gente del posto che rinominò il sentiero della Val Curta, il Troi (sentiero) dal partiğhan; qualcuno, prima che il ricordo svanisse del tutto, segnalò il percorso con la bomboletta spray il che mi permise di trovarlo e percorrerlo.

Il sentiero nella parte iniziale sfrutta il canalone della Val Curta.

Tre quarti d'ora di massi e poi si trova l'inizio del sentiero.

Per cenge e canalini erbosi ripidi.

Con l'acqua sempre presente.

In ambiente arcigno.

Si conquista il Ciùcul dal Cuèl Flurît; dalla cima ben evidente in centro foto il Rugòn e a destra la Cima Cappena.