Monte Corda

Ovvero la Cuerda per i locali. Cuerda deriva probabilmente dalla radice indoeuropea KwER che significa recipiente e anche “ciò che sta intorno” e quindi contiene qualcosa: che in questo caso è lo spazio antropizzato della Val Inglagna chiuso appunto in alto dal monte Cuerda. Montagna praticamente sconosciuta dagli escursionisti ha vissuto nell'ultimo decennio una certa notorietà grazie - o purtroppo - alle mie divulgazioni. Dico purtroppo perché la pubblicazione di notizie su questo monte ha attirato anche gli estremisti. La via normale che sale da val de la Meda, un tempo esile traccia, venne, qualche anno fa, evidenziata dalla Forestale con il taglio della vegetazione ingombrante rendendo facile la percorribilità. Nonostante questo, nel 2010 qualche genio con la vernice rossa ha orrendamente sporcato l'itinerario: un bollo ogni 5 metri! L'identico delitto è stato compiuto sul sentiero Claupa di Andreuzzi, nonostante esistessero sufficenti segnavia bianco-rosso. Dall'altra parte, qualcuno, forse con l'intento di tenersi per se la montagna, probabilmente gente del luogo, ha eliminato il contenitore del libro di vetta che avevamo portato io e Fausto nel 2008. Questi episodi documentano la mancanza di moderazione e di rispetto. Quasi per vendetta, pubblico qui di seguito una via di salita (e di discesa) al Cuerda che non tocca minimamente il normale accesso, difficile, selvaggia, complicata: ritrovando così la severa naturalità del monte, asservita obbrobriosamente nell'altro versante.

La salita sfrutta il lungo crestone che dalla cima cala verso est su forcella Dodismala; la salita inizia dunque da detta forcella che nella foto qui sopra è a destra dove c'é il traliccio dell'alta tensione; in foto si vede il primo tratto di cresta e, tutto a sinistra, il monte Ropa, prima elevazione di cresta.

Dalla forcella Dodismala bella vista sull'Aquila di Tramonti.

Questa è l'impressione della cresta iniziale, tratto più impegnativo tra rocce, mughi, pini neri, zecche, su esili tracce di camosci, in forte esposizione e con qualche breve passaggio in arrampicata vegetominerale.

Dalla cresta del M. Ropa: da sinistra: il Cuerda Mugula, il M. Cuerda e la Torre Andreuzzi.

Dalla cima del M. Ropa la cresta divalla verso La Fusita; lontano appare forcella Caserata tra il Dosaip e Caserine.

Poco prima di salire in vetta al Cuerda mi giro: la più lontana delle tre gobbe pelose è il M. Ropa; segue la depressione de La Fusita, la Torre Andreuzzi e una quota non nominata. In secondo piano il Cuel da la Luna.

In cima.

Il M. Dosaip dalla cima.

Il monte Caserine dalla cima.

La punta del Cuel da la Luna verso le lontane Giulie.

Le complicate cenge di discesa in versante sud.

Metto qui la mappa del giro avvertendo che non è semplice.