Cima Stief (2079 m)

(2082 m in Carta Tecnica Numerica Regionale)

Raggiunta qualche anno fa con Fausto e Stefano (vedi), torno sulla sommità di questo monte per cause di forza maggiore come risulterà evidente dal racconto. In ogni caso, benchè sovrastata in altezza dalla vicinissima Cengle Fornezze, Cima Stief ha una sua individualità, non foss'altro perchè nettamente separata dalla vicina maggiore da un pronunciato canalone.

Ma vediamo di dare concretezza alle parole: a sinistra Vetta Fornezze e a destra della profonda insellatura Cengle Fornezze con l'evidente canalone che la separa dalla più bassa Cima Stief. Si nota, alla base delle pareti, in basso nella foto, una cengia detta localmente Cenglon che ho percorso durante l'approccio alla cima.

Osserviamo Cima Stief da est con davanti un'anticima.

Sempre da est, dalla cima di Lastre di Peschis; in questa prospettiva Cima Stief nasconde Cengle Fornezze e pare essere la montagna più imponente dello sfondo; a destra il M. Chiarescons.

Qui la vediamo dalla quota 1906 soprastante a Forca Claupe (sempre da est); Cima Stief è la più a destra delle tre sommità in centro foto. Si notino le ghiaie che si intuiscono uscire dal canalone tra Cima Stief e Cengle Fornezze: appaiono ripidissime e impercorribili. Non per questo mi hanno fatto desistere dall'andare a vedere se fosse possibile salire il canalone.

Come detto per approcciarmi alla cima ho deciso di passare da Forca Nartais sul Cenglon; in foto il canalone che cala da F. Nartais.

Il Cenglon è variamente interessante (foto di repertorio); ad un certo punto lo abbandono...

...per salire un canaloncino che studiando le carte, in teoria mi avrebbe portato nel Cadin sotto le cime.

Raggiungo infatti una forcellina. L'umidità sollevata dal sole del mattino comincia a chiudere la visuale, proprio ora che vederci era indispensabile. Preso dallo sconforto medito di tornare indietro.

Ma poi ecco! Piano piano si disvela il paesaggio...

...ora vedo la strada che dovrò fare per andare all'imbocco del canalone.

Mi volto a guardare sempre un po' preoccupato le nebbie che salgono dalla val Meduna e irrompono nel Cadin per la selletta da cui sono entrato. Spero che migliori: intanto vado avanti: in caso faccio sempre in tempo a ritornare sui miei passi, erigo ometti per facilitarmi una possibile ritirata.

La prima delle due conche glaciali del Cadin.

Sono al promontorio che divide in due il Cadin.

Oltre: la seconda conca glaciale.

La visibilità si mantiene e sto per giungere all'attacco del canalone.

Ora entro.

Attraverso il ghiaione ripido e molle; la nuvolaglia m'insegue.

Sono dentro!

Dietro ancora l'incubo delle nebbie.

Quando esco sulla forcelletta in capo al canalone così si presenta la cresta che sale in Cengle Fornezze; decido che non vale la pena di salirci con tale visibilità e mi reco sulla più vicina Cima Stief perché dopo tutta questa fatica una vetta la si deve pur fare! In Cima Stief non si vede un accidente: sono preoccupato per la discesa che non è banale e non so se la ricordo: vagare nella nebbia non è il massimo.

Però, dopo essere sceso un buon tratto, ecco che la nuvolaglia scompare, indugiando però sulle cime alle mie spalle che resteranno chiuse per tutto il tempo che le ho avute in vista. La preoccupazione per la visibilità mi ha fatto correre come un disperato nel Cadin privandomi del piacere di stare ad osservare e gustare quel luogo solitario e quasi irraggiungibile.

Così scendendo sui cengioni boscosi che da Vetta Fornezze danno alla Malga Senons ho occupato il pomeriggio a tagliare mughi sulla traccia che aprii qualche anno fa.