Monte Belepeit (1291 m)

Per parete est: via dei cacciatori

Il toponimo è probabilmente una commistione tra le lingue presenti in Canal del Ferro: dallo slavo bela (bianco) e il friulano pîd (piede); da cui: monte dal piede bianco, quale si presenta da Chiusaforte nel suo versante meridionale con la sua alta e algida parete.

Il versante est è meno roccioso ma pur sempre repulsivo; qui vediamo il Belepeit a sinistra e il M. Naurazis a destra, divisi da una profonda forra dove scorre il Riù Belepeit.

Si dice che l'impenetrabile forra tra i due monti custodisca la coda di un bombardiere americano colpito dalla contraerea tedesca durante la seconda Guerra Mondiale.

Ecco dunque la parete est sulla quale risaltano dei cengioni boscosi.

Ed è proprio sfruttando questa viabilità naturale che salivano i cacciatori. Come si può notare la linea di ascesa forma una grande "zeta".

Con Fabio, profondo conoscitore della zona, ci avviciniamo alla parete.

Qualche dubbio ci assale quando siamo sulle cenge...

...ma la traccia dei camosci ci convince di essere nel giusto.

Siamo ora nel segmento centrale della "zeta" caratterizzato da alcuni antri (localmente detti clapusc) dove troviamo tracce di antichi bivacchi.

Ci attendono i passaggi più esposti della salita...

...che risolviamo con i strepitosi mezzi tecnici a nostra disposizione...

Siamo ora nell'ultimo segmento della "zeta"...

...al termine del quale il passaggio più bello di tutta la salita.