Ciuculòn dai Alač (1612 m)

Le crode del Frascola viste dalla diga del Ciùl sembrano sorrette da due colonne laterali boscose: a sinistra (1) il Ciùcul dal Cuèl Flurît e a destra (2) il Ciuculòn dai Alač (3) la Val da li Chian, itinerario di accesso ad entrambe).

Alač è voce tramontina che indica il pino mugo e il suo significato va ricercato nella radice celtica LAKw che vuol dire laccio, significativo del portamento intricato e abbracciante di questa pianta che si stringe, si abbarbica, si allaccia a rocce e pendii; anche le difficoltà che oppone il mugo alla progressione umana ne giustifica il nome di laccio in qualità di impedimento.
Le creste e i pendii del Ciuculòn dai Alač sono strapiene di mughi e sarà inevitabile lottare con essi per vincere la vetta.

 

In primo piano la sella del Cuèl Flurît e a sinistra la cima omonima. Evidenti in secondo piano le scaglie tettoniche embricate della dolomia; sovrasta tutti il Caserine con la sentinella Burlaton sulla destra.

 

Ma...ecco: sono già magicamente in cima (3 ore dalla diga del Ciul).

Dalla cima la diga con parte dell'invaso.

L'altra porzione del lago.

Visuale verso la piana di Tramonti.

L'Aquila di Tramonti e a destra il M. Giavons.

La cima del Frascola a destra; l'altra è l'anticima quotata 1925 e proposta come Cima Cappena.

Ancora il Frascola con a dx un'anticima nominata Punta Anduins.

Curioso masso in bilico ai piedi delle anticime del Frascola (a dx l'Aquila).

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