Via Bepino

Salita al M. Caserine Alte (2306 m) per lo Stavai grant. Francesco teta Cofone, Gloria gloria Cossettini, Francesco cik Marcolin, Giorgio gongo Madinelli; 26 e 27 settembre 2014.

Foto di Franz Maniago

La più nota caratteristica del M. Caserine sono le sue lastronate orientali sovrapposte, visibili da buona parte della pianura friulana. Non tutti sanno però che questa formazione geologica ha un nome locale; infatti questi gradoni in Valtramontina sono detti Stavai (vedi).

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Lo Stavai tra le due cime del Caserine è il più lungo: inizia in fondovalle (Rug dal Clapòn 1200 m) e esce in cresta a quota 2250 m, a differenza di quello percorso dalla via Fradeloni che inizia a quota 1900 m circa. Per questa peculiarità l'ho denominato Stavai grant. Ci ho messo gli occhi sopra perché mi sembrava una linea di salita molto morfo-logica, dettata cioè dalla struttura stessa della montagna. Si tratta della parete Est del Caserine, difficile da raggiungere: da qualsiasi luogo si parta ci vuole una giornata di avvicinamento su scarse tracce di vecchi sentieri, per nulla segnalati. Le difficoltà di organizzare una simile ascensione sono palesi: risultava indispensabile un bivacco; un bivacco comporta peso non indifferente nello zaino; bisognava anche tenere presente che si potevano incontrare imprevedibili difficoltà su roccia e dunque portare l'attrezzatura necessaria. Come gestire e risolvere queste problematiche è stato un bel impegno che mi ha obbligato ad alcune esplorazioni preparatorie.

Un tempo in fondo al Rug dal Clapòn venivano a cacciare e vi erano dei luoghi da bivacco piuttosto attrezzati.

Partiamo dunque dal fondovalle alla ricerca dell'accesso allo Stavai grant. Le incognite sono molte e c'è in noi l'apprensione per ciò che ci aspetta.

Entriamo nel canalone scolatore dello Stavai.

Di solito si cercano i passaggi più facili ma oggi teta sembra aver voglia di roccia. Alla fine ci accorgeremo di aver arrampicato tutta la giornata.

Lo Stavai grant verso il suo termine s'impenna un poco e i passaggi diventano quasi obbligati.

Ci siamo quasi.

Siamo fuori!

Lo Stavai grant visto di sguincio mette in risalto la sua ripidezza.

E raggiungiamo la vetta!

Nel complesso è un itinerario abbastanza difficile, con una organizzazione complicata e con tempi di percorrenza mostruosi. D'altra parte questi luoghi sono lontanissimi dalla civiltà e proprio per questo meravigliosamente duri e selvatici.

Ringrazio Mitch e Amedeo che mi hanno accompagnato nelle uscite esplorative preparatorie.

Dedico l'ascensione a mio fratello Bepino (07/05/1956 - 27/09/1987) che incontro spesso nei miei vagabondaggi tra i monti.

 

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